venerdì 17 dicembre 2010

LETTERA n°6
Siamo nell'era moderna.
L'era del riciclaggio, dei treni ad alta velocità, dei cappotti in piuma d'oca, degl'I-pod, dei televisori in 3D, dei cinema nei salotti... Questa è l'era delle bionde tinte con i capelli stirati, dei ragazzi depilati con i pantaloni in fondo al culo. L'era dei Romeo e delle Giuliette cibernetiche. Gli amori nascono dentro scatole con schermi a cristalli liquidi, dilagano dentro fili che portano dall'altra parte del mondo e finiscono al primo sovraccarico di tensione.
Il nostro amore era lontano anni luce da questa realtà. E' nato e cresciuto dentro uno squarcio spaziotemporale. Noi guardavamo la superficialità di quegl'amori e ci abbracciavamo per avere la certezza che il nostro fosse diverso. Ci ripetevamo ti amo dopo ti amo per non scordarcene mai.
Ma il nostro amore aveva una fine, che è arrivata tanto inaspettatamente quanto crudelmente. Sei diventato uno dei quei tanti Romeo che passano la loro vita a curarsi di cose inutili. Per qualche strano scherzo del destino ti sei omologato agl'altri...Ed io non andavo più bene per te. Sono rimasta lì, in quel mondo diverso a contemplare il ricordo di un ragazzo che ha perso la sua identità per diventare uno dei tanti.

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